Per effetto dei decreti emanati nell’ultimo mese, l’Italia si è tinta nuovamente di rosso e arancione, mentre si auspica un celere ritorno al giallo.
Il settore immobiliare ha potuto beneficiare di grande tutela istituzionale: le visite agli immobili per comprare o affittare casa sono sempre state consentite (con le dovute precauzioni).
Ciononostante i potenziali futuri proprietari continuano a interrogarsi sui risvolti che si avranno nel breve e medio termine.
Come si rifletteranno le restrizioni economiche sul mercato immobiliare? Avranno delle conseguenze dirette o solo di riflesso?
Per le associazioni di categoria, con tutta la prudenza del caso, lo scenario attuale si rivela diverso da quello dello scorso anno e sembrerebbe prevalere un timido ottimismo. E se lo dicono i dati: noi ci crediamo!
In sintesi le chiusure attutate nel 2021 non possono essere paragonate a quello di marzo-aprile 2020: a distanza di un anno, oltre alla stanchezza abbiamo maturato maggiore consapevolezza che ci ha portato a sviluppare forme di accettazione e di convivenza con il virus.
Viene confermata nei primi mesi del 2021, la straordinaria voglia di casa già manifestatasi nel 2020. Di fatto, seppur la pandemia continui a creare molta preoccupazione, dall’altro lato vi sono tanti fattori favorevoli che ci rendono fiduciosi: i tassi di interesse dei mutui sono ai minimi storici, si è verificato un notevole aumento dei risparmi delle famiglie italiane, é stato introdotto il Superbonus 110%, e soprattutto l’accelerazione della campagna di vaccinazione sarà determinante nel ripristinare a pieno quella fiducia da sempre fondamentale per la vitalità del mercato immobiliare.
Da professionisti, possiamo garantire che è difficile sbilanciarsi su previsioni troppo nette, ma possiamo sicuramente confermare una rinnovata consapevolezza della centralità della casa.
Ogni giorno, ci troviamo davanti a clienti più coscienti dei loro bisogni, spinti dalla forte volontà di non accontentarsi e di riuscire a ottenere spazi più ampi, terrazze e/o giardini, nonché un maggior livello di comfort abitativo.
Sono tanti gli italiani che già con il primo lockdown hanno avvertito il desiderio e la necessità di cambiare casa o località a favore di maggiori comfort e pensiamo che questo trend proseguirà anche nel 2021.
Il mattone regge ed è resiliente, la domanda immobiliare continua a essere vivace, seppur si sia modificata nella sua forma e nelle sue priorità, potremmo riassumere con due aggettivi il sentimento generale: prudenti ma ancora ottimisti.