Non è un vento di primavera quello che soffia sul mercato immobiliare trentino. Se la prima metà dello scorso anno aveva fatto registrare segnali incoraggianti, a partire da luglio la situazione è andata deteriorandosi, con un crollo dei volumi e del valore del mercato.
I dati diffusi dall’Istat e dal Consiglio Nazionale del Notariato raccontano infatti che nel terzo trimestre dello scorso anno, la compravendita di case in provincia di Trento ha fatto registrare un netto arretramento, rispetto ai tre mesi precedenti (-18%) ma anche rispetto allo stesso periodo del 2017 (-6%).
Il dato suona ancor più allarmante se raffrontato al +10% messo a segno nel primo semestre 2018. Il valore del mercato trimestrale passa quindi da 240 a 215 milioni di euro, con una contrazione di ben 25 milioni.
La buona performance della prima metà dell’anno mantiene comunque in positivo il totale delle compravendite rogitate nel periodo gennaio – settembre 2018, con una crescita del 4%. La riduzione dei prezzi incide però sul valore del mercato, che scende a 685 milioni rispetto ai 690 del 2017. Se l’ultimo trimestre dovesse confermare questi dati, è possibile che il volume d’affari non raggiunga nella nostra provincia la soglia psicologica del miliardo di euro.
A livello nazionale, nello stesso periodo assistiamo a una riduzione dello 0,8%, in larga parte attribuibile agli acquisti a uso economico (-10,9%) e in misura minore alle compravendite abitative (-0,2%). Ritroviamo le stesse dinamiche a Trento, dove gli atti notarili cedono rispettivamente il 21,8% e il 18,6% se confrontati con il trimestre precedente.
Più positiva in Trentino la performance sui nove mesi (gennaio – settembre 2018), con un +4,2% sul 2017. Tiene il residenziale (+7,1%), molto male l’economico, con i rogiti che passano da 306 a 200, lasciando sul piatto più di un terzo delle transazioni (esattamente il 34,6%).Se poi guardiamo al valore economico, a livello nazionale la media nel primo semestre 2018 è stata di poco superiore ai 118.000 euro, contro i 124.000 dell’anno precedente. Nel giro di un anno il mercato ha perso quindi il 5% di valore.
Male anche i mutui, che da luglio a settembre cedono il 18,2% rispetto ai 3 mesi precedenti e il 3,8% su base annua. Se allarghiamo la prospettiva ai primi nove mesi del 2018, la contrazione è invece del 5,4%. Su base trimestrale scendono anche i finanziamenti per la casa, -0,8%, mentre crescono del 5% su base annua, a quota 2,9 miliardi di euro.
Sembra dunque raffreddarsi la fragile ripresa che aveva riscaldato il mercato immobiliare trentino nella prima metà del 2018. Al calo del prezzo degli immobili (che non avevano ancora recuperato i livelli pre-crisi), si aggiunge ora il crollo verticale delle compravendite. Il periodo di incertezza e i segnali negativi che arrivano dall’economia suggeriscono probabilmente prudenza alle famiglie e alle imprese, scoraggiando investimenti nel mattone. Tutto lascia intendere che il trend negativo sia proseguito nell’ultimo quarto del 2018 e che sia destinato a protrarsi almeno per tutta la prima metà dell’anno in corso.