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Case ITEA e contributi per l’affitto: crescono le richieste in Trentino

31 gennaio 2019
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Alloggi ITEA, contributi per l’affitto e appartamenti a canone moderato: sono tante le soluzioni a cui possono accedere le famiglie trentine con i giusti requisiti ICEF. Ma quanto è grande la platea di chi chiede questo tipo di aiuto? Nel 2018, in totale, le richieste hanno raggiunto quota 6.000, in decisa crescita dopo alcuni anni di contrazione.


Se il 2017 aveva fatto segnare un robusto calo nelle richieste di aiuto (-11,5% per gli alloggi popolari, -32% per il contributo all’affitto), lo scorso anno il trend sembra essersi quindi invertito. Ad aumentare sono state sia le domande per l’alloggio popolare (+2%), sia quelle per il contributo per l’affitto (+17%). Si mantengono alte anche le domande per gli appartamenti a canone moderato, esattamente il doppio rispetto alla disponibilità effettiva di appartamenti.


Le risorse messe in campo dalla Provincia permettono di soddisfare i tre quarti della domanda, vale a dire circa 4.500 istanze. Per le case ITEA possono presentare domanda le famiglie con coefficiente ICEF fino a 0,34. La maggior parte degli appartamenti, circa i due terzi, va però a soggetti ben più fragili, con ICEF fino a 0,18. Questi numeri ci dicono quindi che un terzo delle famiglie che ne avrebbero diritto (circa 1.500) non riceve nessun tipo di sostegno per la casa.


Il numero maggiore di istanze sono presentate da cittadini trentini e comunitari, mente quelle inoltrate da famiglie extracomunitarie rappresentano il 39% del totale (in leggero calo rispetto allo scorso anno). A far la parte del leone è il capoluogo che, con oltre 1.100 domande, fa segnare un balzo in avanti dell’8%. Le cose sembrano andar meglio a Rovereto e in Vallagarina, dove le istanze sono in calo del 3%, vicine a quota 600.


Crescono, come dicevamo, anche le richieste per il contributo integrativo, oltre quota 4.500. Il 35% delle famiglie che chiedono aiuto per pagare l’affitto è formata da cittadini extracomunitari. Per questo tipo di servizio nel 2018 le richieste sono cresciute a Trento dell’11% e in Vallagarina addirittura del 15%. Boom di richieste anche in Alto Garda e in Alta Valsugana, con aumenti vicini al 30%.


Per spiegare l’inversione di tendenza e la crescita delle richieste di sostegno, occorre forse guardare ai dati che arrivano dal mercato degli affitti residenziali. Dopo anni di stagnazione, sembra infatti che quel comparto stia riprendendo slancio, con una crescita media dei canoni del 3,6% sul territorio provinciale e del 4,4% nel solo capoluogo.


Questo vuol dire che per un appartamento in provincia occorrono 9,69 euro al metro quadrato, che salgono a 10,64 se guardiamo alla città di Trento, i valori più alti registrati negli ultimi due anni. Cifre che rendono difficile per una famiglia numerosa o a basso reddito sostenere il peso di un affitto di mercato e che hanno fatto quindi esplodere la richiesta di alloggi a canone moderato.