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Condividere l’alloggio per trovare amicizie & more

13 aprile 2012
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Video a 360 gradi

Conoscete l'iniziativa Casa Solidale del Comune di Trento?

Si tratta di un progetto, promosso dall’Associazione A.M.A. Auto Mutuo Aiuto di Trento, in collaborazione con il Servizio Attività Sociali e il Servizio Casa e Residenze protette del Comune di Trento, rivolto a persone che, a vario titolo, affrontano il problema dell’abitare...

Dal giugno del 2009 ad oggi (30 marzo 2012), "Casa Solidale" ha coinvolto 45 persone in 18 diversi progetti di coabitazione per un totale di 123 mesi di convivnza / accoglienza. Sicuramente un'ottima iniziativa promossa anche tramite una fan page su facebook raggiungibile all'indirizzo http://on.fb.me/IPMx5p.


Coabitare significa risolvere problemi e difficoltà di natura lavorativa ed abitativa. Non solo: l’affrontare situazioni di disagio in un’ottica comunitaria piuttosto che individualistica produce effetti decisamente positivi in termini di «inserimento sociale e costruzione di legami proficui all’interno della comunità nell’intento di trasformare le fragilità del singolo in risorse collettive ed opportunità» come sostiene l’assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher.

A circa tre anni dalla sua creazione, il progetto Casa Solidale - frutto della sinergia tra l’associazione Auto Mutuo Aiuto (Ama) ed il Comune di Trento - stila un bilancio decisamente positivo. Entrato nel vivo dal giugno 2009, Casa Solidale cerca di affrontare alcune problematiche legate all’abitare, facendo incontrare persone disponibili a condividere spazi abitativi e momenti di vita quotidiana con persone in ricerca di una sistemazione abitativa, in un’ottica di condivisione, solidarietà e sostegno reciproco.

A partire da settembre 2009 sono state intraprese e condotte ben 18 coabitazioni, che hanno coinvolto oltre 45 persone considerando sia gli «ospitanti» che gli «ospitati». Per un totale di 123 mesi di accoglienza (dato aggiornato al 30 marzo 2012, ndr) suddivisi in 8 negli ultimi quattro mesi del 2009, 35 nel 2010 e poco meno del doppio (ovvero 64) durante il successivo 2011.

«In ciascuna esperienza - afferma la coordinatrice Ama Sandra Venturelli - si è osservato un incremento della qualità di vita dei vari soggetti interessati»: da chi si è trovato a cercare alloggio in una fase particolarmente critica della propria esistenza (difficoltà economiche o familiari) a coloro che hanno messo a disposizione la propria casa per soddisfare un personale bisogno legato alla solitudine oppure alla necessità d’aiuto in ambito domestico. E per dare maggior risalto ai traguardi raggiunti dal progetto Casa Solidale, i promotori del progetto hanno curato la realizzazione di un video di presentazione avvalendosi della collaborazione di Format, il centro audiovisivi della Provincia.

Inoltre, quale migliore occasione per dare spazio a chi ha potuto sperimentare ed apprezzare in prima persona
l’esperienza di «coabitazione»? È il caso di Flavio Conci che per circa 8 mesi ha ospitato nella sua abitazione di
Caldonazzo il senegalese Mack M’Baye: se il primo è stato «alleggerito» di una condizione di pesante solitudine,
il secondo ha potuto dedicarsi al suo lavoro di artista. Accade frequentemente che un «accolto» divenga «ospitante»: Enrico Ferrari ha trovato solidarietà ed amicizia, nonché una riscoperta della fede cristiana, nell’accoglienza di Renzo Rigotti. E lo stesso Enrico, quando i suoi figli si sono trasferiti all’estero per gli studi, ha teso la mano a Solomon Mule che ha potuto scoprire così il calore di una famiglia trentina, venendo a conoscenza
di nuove tradizioni e culture.